L’avventura mondiale di Giulia Ghiretti, Cecilia Camellini, del tecnico Matteo Poli e restanti azzurri è prossima alla conclusione.
Una conclusione anticipata che coinvolge tutti gli atleti in loco e pronti a quei campionati mondiali di nuoto paralimpico programmati dal 30 settembre al 6 ottobre.
La prima e unica scelta organizzativa generata è probabilmente stata diffusa forse ancor prima di aver considerato la condizione e l’idoneità degli impianti. Il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) ha emesso un comunicato che dichiara posticipati i campionati.
Una comunicazione vaga che chiude di fatto l’edizione messicana, ma apre a livello sportivo a nuovi e sconosciuti orizzonti. Definibili solo da una nuova data, ma anche una nuova sede.
Le notizie positive riguardano le condizioni dei nostri atleti, solo shakerati dal sisma. Raggiunti dalla scossa mentre si trovavano nella sala ristorante all’interno dell’efficente struttura antisismica che li ospita, non hanno subito nessun danno.
D’altro canto emergono le difficoltà e le variegate complicazioni. La megalopoli è andata in tilt ma gestisce l’emergenza in modo organizzato e positivo.
Sono comunque poche, ma soprattutto confuse, le notizie che pervengono da Mexico City.
Il terribile terremoto di magnitudo 7.1 che ha avuto come epicentro un’area a circa 150 km da Città del Messico, e che tutt’ora non consente di quantificare i danni ed effetti collaterali, vittime comprese, si sta rivelando di ora in ora sempre più caotico e devastante.
Dalle prime dichiarazioni pubblicate, il centro natatorio Francisco Marquez Olympic Swimming Pool pareva avesse subito danni di piccola entità. Danni che ora sembrano siano diventati rilevanti.
Non è un problema da sottovalutare: le notizie si susseguono a ripetizione e, spesso o quasi sempre, contrastanti tra loro. Difficile per gli azzurri capire quali siano quelle corrette.
L’ambasciatore italiano si è in ogni caso messo a completa disposizione della spedizione azzurra con aggiornamenti telefonici 2 volte al giorno.
La Finp a questo punto non esclude il rientro della Squadra già da venerdi, anche se nel trambusto che si è generato, il vero problema è capire quali sono i voli disponibili per l’Italia.
L’ambasciata con i ministeri dello sport e degli esteri, non escludono nel caso si rendesse necessario, l’idea di organizzare uno o più volo di stato per il rimpatrio dei numerosi italiani bloccati.
In ogni caso, anche se non si sono registrate altre scosse di assestamento, i “jumping beans” continuano a saltare