Pronti, partiti e anche già arrivati. Gli azzurri si avvicinano ai mondiali paralimpici di Mexico City con 2 settimane di adattamento. Un approccio al fuso, all’altitudine e ai luoghi che in un evento paralimpico risultano sempre importanti.
L’appuntamento che conclude la stagione 2016-17, andrà in onda a partire dal 30 settembre e si concluderà il 6 ottobre e ha imbarcato sull’aereo una formazione giovane, di 13 elementi, che inizia a già a pensare a Tokio 2020.
Ho intercettato Cecilia Camellini alla vigilia della partenza, impegnata nella guerra con i bagagli e gli ultimi impegni. Come sempre una sfida a messaggi vocali in cui, dopo essersi scusata perchè il giorno prima non era riuscita a rispondermi, non ha mancato di elargire pillole di saggezza
“Anche stavolta ci siamo. Questa, penso sia la trasferta più lunga che abbia mai affrontata, ma non sarà di certo questo a preoccuparmi. Piuttosto è Matteo (Poli) che riparte con me per la seconda trasferta oltreoceano “ sono state le prime parole di Cecilia Camellini praticamente pronta alla partenza per Mexico City.
“Quest’anno è stata una stagione particolarmente lunga, tanto quanto lo è stata la preparazione, visto che l’obiettivo finale era appunto questo. Anche nei mesi estivi abbiamo cercato di mantenere un buon ritmo e partiamo con fiducia”
Cecilia si presenta a questi mondiali serena, entusiasta e convinta. Molto più convinta di quanto non l’avessi sentita prima di Rio2016. Trasmette, nonostante la sua vocina da coniglietto, sicurezza, forza, maturità. E’ lei che tranquillizza e non viceversa.
“Le avversarie sono sempre le stesse e la mia “amica” olandese è molto, molto forte. (difficile spiegare con virgolette e corsivo il tono con cui si riferisce alla 17enne Bruinsma) Io mi aspetto come sempre grandi emozioni e di viverle al meglio. Vorrei piuttosto partire con il piede giusto, ma lo vedremo solo al momento.
Io ci metto la cattiveria, la solita grinta e la voglia di fare: non solo una bella gara, ma per portare a casa qualcosa di buono. Io voglio tenere alti, il più possibile i colori dell’Italia.
Le variabili sono le 7 ore di fuso e l’altitudine, ma ci sono per tutti. Quel che succederà, come si dice, lo scopriremo solo vivendo.”
Gli azzurri di Mexico City
tutti con la potenzialità di salire sul podio, sono Monica Boggioni, la modenese Cecilia Camellini, la parmigiana Giulia Ghiretti, Carlotta Gilli, Alessia Scortechini, Arjola Trimi, Simone Barlaam, Francesco Bettella, Francesco Bocciardo, Vincenzo Boni, Antonio Fantin, Efrem Morelli, Federico Morlacchi.
Tirato in causa abbiamo chiesto anche a Matteo Poli, coach di Cecilia oltre che d.t. di Sea Sub e tecnico federale paralimpico, di illustrare rapidamente le gare mondiali della modenese.
“ Con Cecilia affrontiamo lo stesso programma che abbiamo portato alle Olimpiadi, ovvero 50-100-400 stile libero e 100 dorso. Anche se la gara che è stata preparato in modo ottimale come lo scorso anno sono i 400 stile libero.
Abbiamo lavorato bene e in questa gara la vedo molto cresciuta, mentre i 100 dorso definiamola gara di contorno, che ci serve per tenere il ritmo durante i campionati.
I 50 stile sono da battagliare. Speriamo di portare a casa qualcosa, mentre i 100, preparando i 400 sono un’incognita. Puntiamo ad un tempo vicino al migliore degli ultimi 2 anni”.