“A conclusione della positiva esperienza trasversale, multi-session e a 8 zampe (anche se il cane non c’entra), il più impegnato della compagnia, ovvero Mauro, ha pensato di scrivere e mettere nero su bianco queste ultime settimane. Sintetizzando il percorso emotivo di questi ultimi appuntamenti del calendario esordienti.
Una sensazione, un piacere nel “fare” che intendiamo condividere, e che solo per evitare il déjà vu, viene a sovrapporsi e coincide con quanto ricevuto verbalmente anche da Riccardo operativo sul piano vasca di Imola .” F
Ciao Fabrizio, ciao a tutti.
vorrei chiudere questa bella duplice esperienza a Scanzano e Ravenna con dei pensieri che nella notte mi sono passati per la mente dopo aver vissuto il bordo vasca.
So che sembreranno parole già scritte e già lette, ma è quello che ho percepito e mi piace l’idea di condividerlo con te, che ogni giorno dai visibilità al nuoto della nostra terra e ai nostri inossidabili ragazzi, e con voi, infaticabili trasportatori di atleti.
Nelle fotografie che ho scattato ho cercato di trasferire l’aria che si respira a bordo vasca e le situazioni che si creano e più mi hanno colpito, ma devo dire che per mia fortuna ho visto e respirato molto di più.
Ho visto i volti dei ragazzi che l’attimo fuggente non mi ha permesso di cogliere con la macchina, talvolta tesi, corrucciati, concentrati, a volte persi nel vuoto, e ancora piangenti o sorridenti, ma sempre, comunque e ovunque unicamente “veri”.
Ho intravisto i ragazzi ridere e scherzare in camera di chiamata come se appartenessero alla stessa squadra, poi lanciarsi sguardi di sfida e poi schiacciarsi gli occhialini con il solito rituale seduti sulla sedia davanti ai blocchi, e combattere fino all’ultimo respiro e anche oltre alla ricerca di quel lontanissimo muretto e infine battersi un cinque, stringersi la mano, darsi una pacca sulle spalle come a dirsi ce l’abbiamo fatta e infine uscire raccontandosi la fatica degli ultimi metri.
Ho percepito rabbia e delusione contrapposte a gioia e soddisfazione, ma tra di loro massimo rispetto, lealtà e consapevolezza delle proprie forze.
Mi è piaciuto l’incitamento di squadra nei confronti dei propri compagni in gara, e vedere gli stessi dare poi il merito a qualsiasi risultato ottenuto, cose che raramente ho potuto vedere sugli spalti.
E in questo insieme di emozioni che mi porto dentro, in qualità di sognatore trasportato in questo mondo per cause di forza maggiore e che ora apprezza e sostiene (anche nei momenti di nausea fisiologica), ho capito quanto non possano a meno fare questi ragazzi dell’acqua, forse più dell’aria, e quanto quest’acqua clorata che a volte li intossica e a volte li inebria, li faccia comunque sentire vivi, protagonisti delle proprie azioni e delle proprie capacità in un ambiente che è solo il loro e dove almeno per pochi attimi non sentono nessuno.
Della fatica e dell’impegno se ne parla anche troppo, anche perché non è a loro che lo dobbiamo raccontare, vivendoli da vicino, vedendoli boccheggiare all’arrivo di un 1500 e un minuto dopo sorridere, urlare e saltellare già pronti per la staffetta. Io, invece, mi sono convinto che la passione infinita che hanno per questo sport non sia esagerata. Non stanno perdendo anni della propria adolescenza come spesso si sente dire da chi li vede da fuori, ma semplicemente stanno vivendo la loro età con degli stimoli diversi, perseguendo degli obiettivi, studiando e allenando senza perdere di vista ne l’uno ne l’altro, sopportando la fatica, consolidando amicizie vere. E forse, tutto questo, in un futuro ideale, farà di loro persone con la mente più aperta.
buona estate
Mauro
N.B. Come avrete avuto modo di vedere negli album, alla fine della giostra, le immagini del podio o dei podi, sono assolutamente la parte emotivamente meno interessante di ogni raccolta di scatti. Scatti siamo riusciti a realizzare, e ci teniamo a ribadirlo, anche e soprattutto grazie alla disponibilità del Comitato regionale.
Che tra l’altro ricorda i link nella pagina dei risultati.