…allora si parte.
Si ricomincia a fare tutto. come prima più di prima meglio di prima diverso di prima.
E si mollano tutte le cose che ti avevano affaticato l’esistenza nell’estate: amici, fancazzismo, la compagnia giù alla panchina, l’happy oppure il gelato dopocena.
Una vera tortura.
Si riparte. 
Ci mancava prorpio, per il battesimo della stagione, solo la pioggia dopo mesi di arsura, ma sarà colpa sicuramente della Gelmini che non fa funzionare nemmeno il clima.
Sono cambiate alcune cose o forse tante o forse niente, dipende dall’angolazione di lettura.
Dico, dal mio punto di vista, che quello che conta sarebbe il risultato, ma si badi bene, non è quello agonistico. Diciamo che se gli atleti vanno forte è meglio, ma non è primario nella piramide delle mie esigenze. Il risultato sarà aver centrato o raggiunto un equilibrio che riporti la serenità in un ambiente che ne necessita come dell’ossigeno.
Altro veleno in una pozza già intrisa di fatica ed impegno non ne serve. Ma in una pozza di fango come Modena l’invidia imperversa. Troppo.
Tutti intenti a coltivare gelosie e invidie del lavoro altrui, visto che non si capisce cosa significhi la collaborazione. Forse il rischio sarebbe rendere migliore e vincente la città, tuttavia e in ogni caso incapaci di badare a zappare solo nel proprio orticello, fortissimamente ottusi e recidivi a non capire.
Ma che volete, non bisogna stupirsi, siamo dei provinciali. Non saremo mai in grado di evolverci, almeno non in questi trenta-quarant’anni.
Ai passeri l’ardua sentenza.
Continuerò anche in questa stagione a fare ciò che mi ha gratificato, parlare dei ragazzi, dei loro risultati e delle loro gare, non solo di Modena Nuoto, anche se mi impegnerà molto e anche se per i miei canoni è troppo "aggratis".
Spero solo di mantenere un buono standard: " se fai qualcosa per bene, nessuno sospetterà che tu abbia fatto qualcosa" ma realizzato dalla finestra, più fuori, più alto e distante.
Me lo sono scritto così me lo ricordo.
Così, tanto per farmi l’ipse dixit da solo. 
